domenica 7 ottobre 2012

CONSIGLI AD UN FUCO CHE VUOLE AVERE UN BAMBINO

Io non avrei saputo rendere meglio l'idea, in così poche parole, di cosa significhi avere un bambino oggi! Io fortunatamente ho un marito che mi ha aiutato molto e mi è sempre stato vicino, fisicamente, moralmente e solo raramente con il pensiero. Quindi non lo dedico a lui, ma a tutti quegli uomini (o donne) che non ricordano più che un bambino si fa in DUE e si cresce in DUE. Sono molti i momenti di sconforto che assalgono le persone più vicine ad un bambino (nel 99% dei casi una mamma), ma il mio consiglio è di guardare il vostro piccolo mentre dorme e di pensare alla gioia che vi può regalare anche con un semplice ed innocente sorriso sdentato.

 
 LA MAMMA E IL FUCO

A quarant'anni mi sento pronto come un fuco ad avere un figlio, ma mia moglie (33) rimanda da anni perché prima vuol cambiare lavoro e città. Come la convinco che è ora?    -  Matteo-

E' molto semplice: dille che la mamma la farai tu. Dille che a quarant'anni non puoi più rimandare. Dille che farai jogging con lei per perdere i chili presi nella gravidanza. Dille che dovrà prendersi solo il congedo obbligatorio e poi sarai tu a lavorare di meno per occuparti del bambino. Dille che lo allattarete con il biberon così ti sveglierai tu nel cuore della notte. E gestirai i rapporti con la pediatra, la baby sitter e la maestra. Dille che non te la prenderai quando tornerà tardi dall'ufficio o partirà per lavoro lasciandoti da solo, per un'intera notte, con un esserino così fragile e indefeso. Dille che, anche se sarai stanco morto, la sera accetterai di fare l'amore, persino a costo di fingere un po'. Dille che farai il brodo vegetale, la carne al vapore e le verdure tritate, due volte al giorno per vari mesi. E che, quando tornerete a casa da una passeggiata, darai da bere prima a tuo figlio e poi berrai tu. Dille che lo porterai al parco, lo accompagnerai alle gite scolastiche e resterai sveglio la sera, con gli occhi sbarrati, ad aspettare che torni dalla festa. E dille che, dal momento in cui verrà al mondo, per te verranno prima i suoi bisogni e poi i tuoi. In poche parole, caro fuco, dille che l'ape operaia la farai tu.



Questo breve articolo è apparso nella rubrica "Dear daddy" di Internazionale, n° 967, 19 (21-27 settembre 2012) ed è stato scritto da Claudio Rossi Marcelli, giornalista di Internazionale che ha scritto Hello daddy!.







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